STRADE
( Bruna Cicala, 1968); Pubblicata Sito Luglio 2009
Strade: vicine, lontane,
amiche, estranee......strade!
Quelle che si rincorrono
e quelle che si perdono nel frastuono.
Strade deserte, silenziose,
accompagnate nel lento cammino
da pioppi ondeggianti.
Strade affollate, assordanti,
dove si è sempre soli fra tanta gente.
Strade umide sotto la pioggia.
Abbacinate dal sole,
argentee di luna ma
tutte uguali.
Strade del mondo: vicine, lontane,
amiche, estranee.
Strade simili alle vie del mio cuore,
abbraccianti tutto il mondo, e nessuno
cicala bruna
genova, gennaio 1968
FELICITA' (Alla quasimodo)
Felicità!
E' il silenzio
delle cose possedute
Lo scrosciare del
ruscello
in primavera,
il bacio del vento,
la carezza della pioggia.
Felicità è l'amore,
la vita, la speranza.
Anche il dolore.
Bruna Cicala, 1968- Pubblicata sito luglio 2009
E' il silenzio
delle cose possedute
Lo scrosciare del
ruscello
in primavera,
il bacio del vento,
la carezza della pioggia.
Felicità è l'amore,
la vita, la speranza.
Anche il dolore.
Bruna Cicala, 1968- Pubblicata sito luglio 2009
VENTO SOTTILE
vento sottile,
vento del mattino,
vento che muovi la cima del mio pino,
vento che danzi.... che balli,
la gioia tu mi porti.....
vento sottile
Erika Dapei, pubblicata sito luglio 2009
vento del mattino,
vento che muovi la cima del mio pino,
vento che danzi.... che balli,
la gioia tu mi porti.....
vento sottile
Erika Dapei, pubblicata sito luglio 2009
Passata è l' epifania :
odo artisti far pazzia, e l'attrice,
tornata in su la scena,
che ripete il suo testo.Ecco il regista
rompe là dalle quinte, al boccascena;
sgombrasi la platea,
e chiaro sopra il palco il faro appare.Ogni cor si rallegra, in ogni lato
risorge il romorio
torna il sipario agognato.
L'attore a mirar l'umido stanzino,
con l'opra in man, cantando,
fassi in su l'uscio; ansiosa
vien fuor l' attricetta a còr fantasma
per la novella prova;
e la maschera rinnova
di palchetto in palchetto
il controllo giornaliero.
Ecco il sipario si riapre, ecco si zittisce
la platea e la galleria.Dal balcone,
accende fari e musiche il tecnico:
e, dal fondo sala, odi lontano
tintinnio di chiavi; il palco stride
dell' attor che la sua commedia ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
quand'è, com'or, la vita?
odo artisti far pazzia, e l'attrice,
tornata in su la scena,
che ripete il suo testo.Ecco il regista
rompe là dalle quinte, al boccascena;
sgombrasi la platea,
e chiaro sopra il palco il faro appare.Ogni cor si rallegra, in ogni lato
risorge il romorio
torna il sipario agognato.
L'attore a mirar l'umido stanzino,
con l'opra in man, cantando,
fassi in su l'uscio; ansiosa
vien fuor l' attricetta a còr fantasma
per la novella prova;
e la maschera rinnova
di palchetto in palchetto
il controllo giornaliero.
Ecco il sipario si riapre, ecco si zittisce
la platea e la galleria.Dal balcone,
accende fari e musiche il tecnico:
e, dal fondo sala, odi lontano
tintinnio di chiavi; il palco stride
dell' attor che la sua commedia ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
quand'è, com'or, la vita?